[ Home ] [ punto croce ] [ ricamo ] [ silk ribbon ] [ uncinetto ] [ patchwork ] [ pittura su stoffa ] [ modulo invio messaggi ]
Punto
Croce ....
il ricamo a quadretti
introduzione
l''esperienza insegna
se non siete esperti ...
il disegno
piccoli segreti
le stoffe ed i lavori
IL
PUNTO ASSISI
L'Album
di Michela
L'angelo di Mirella
Introduzione
E’ strano come a volte un ricordo
dell’infanzia possa poi risvegliarsi prepotentemente e dare origine ad una
attività ed essere fonte di tanta gioia.
Da bambina, come molte, mi avvicinai al ricamo e all’uncinetto, due tecniche
che ancora oggi amo. L’incontro con la scuola media segnò un altro momento
importante. Durante l’estate mi dilettavo in qualche attività con i risultati
che vedrete.
Quando nel 1992 mi ritrovai per le mani, quasi per caso, una copia di un
famosissimo periodico di ricamo non immaginavo certo cosa ne sarebbe derivato. 
Dopo aver sfogliato avidamente la rivista decisi di riacquistarla…ma c’era
in vista il matrimonio di lì a pochi mesi… un contrattempo mi obbligò ad una
pausa di lavoro e in una pagina centrale…ecco: quelle rose sembravano fatte
per me!
Mia madre aveva un po’ di perlè e così iniziai a lavorare a punto croce: fu
una rivelazione.
Tuttavia alla seconda rosa smisi…i fiori delle bomboniere aspettavano!!!
Nel frattempo nacque una bambina ed io preparai una copertina:
il
mio primo lavoro!
Arrivò in fretta il novembre 1996 e, complice Villa Farnese di Caprarola, notai
nella edicola del centro una rivista nuova ed interessante. A quel tempo la
scelta era molto limitata e faticai non poco a trovare bei disegni. Quella
rivista divenne la mia amica che mi spronava.
Mi ricordai allora di un servizio su una grande rivista che parlava di una
esperienza fatta a scuola. Parlando con gli alunni delle classi prime dei miei
interessi dissi che ero appassionata di uncinetto e ricamo e alla loro richiesta
di vedere i lavori non seppi dire di no. Ecco come nacque, per gioco, l’idea
del primo corso
di punto croce.
Le iscrizioni erano tante ma dover insegnare una tecnica così nuova mi dette
una carica che ancora oggi non mi abbandona! Sono passati ormai quattro anni…
quanti progetti!
Qualcuno di questi lavori
è presente.
per
tornare all'indice 
L'
esperienza insegna ...
Alzi la mano
chi non ha mai visto un ricamo a punto croce.
In questi ultimi cinque anni si è assistito ad un
proliferare di riviste e addirittura enciclopedie . Non poteva certo rimanere
indietro la programmazione al computer.
I più informati sapranno che esistono programmi che
consentono di trasformare qualsiasi immagine in schema di base per il punto
croce.
Si è assistito ad una vera febbre del punto croce che ha
coinvolto anche persone completamente allo scuro delle tecniche del ricamo e che
non avevamo mai visto un ago. Il punto croce ormai può comparire ovunque, anche
unito ad altre tecniche.
Un capitolo a parte merita il PUNTO ASSISI che utilizza in un
modo speciale il punto croce realizzando capolavori che l’ hanno reso un vanto
del genio italiano ( e non esagero mica!) .
Ma certo il suo successo non è dovuto solo al fatto che le riviste ci fanno
l’occhiolino invitanti dalle edicole, ma dal fatto che si tratta di una
tecnica rilassante, che da subito risultati, adattabile e …molto facile.
Almeno così sembra. In realtà il vero esperto ( uso il
maschile perché so che anche gli uomini si dilettano) per ottenere un buon
ricamo deve realizzare un rovescio perfetto un po’ come in tutti i ricami.
Ma anche il dritto presenta le sue insidie. Vediamo insieme gli errori da
evitare. Quanto dirò vale per tutti i lavori con la stoffa.
per tornare all'indice
Se
non siete esperti ricordate che...
- il filo da ricamo va scelto in base alla consistenza della stoffa;
- la stoffa va bagnata ( non lavata!), soprattutto se può restringersi, e
stirata bene ma senza schiacciarla; la tela aida pulita non va bagnata;
- prima di iniziare stirare le eventuali pieghe della stoffa, se
intersecano il disegno;
- tutta la stoffa va conservata avvolta in un panno pulito e ben piegata;
- il piano di appoggio e le mani devono essere perfettamente puliti,
soprattutto d’estate;
- evitare al massimo l’uso della matita o, peggio, della penna: il
lavaggio non le cancella;
- alla fine del lavoro il ricamo va lavato delicatamente, steso su un
panno all’ombra e stirato molto delicatamente dal rovescio su un fondo
morbido, meglio se umido: mai schiacciato!!!
- per ricamare un biglietto e per iniziare può anche andare bene una
stoffa economica, ma se il lavoro deve essere lavato è prudente usare una
qualità superiore per non vedere "scomparire" tutto il lavoro
filo a filo.
per tornare all'indice
Come capire
se il disegno scelto fa per noi ?
E’ fondamentale stabilire con certezza che il disegno
scelto sia della grandezza giusta.
Si tratta di un’operazione molto delicata. In caso di
necessità si può modificare uno schema aggiungendo, talvolta togliendo, punti
ma attenzione: le proporzioni vanno rispettate! A volte, se lo schema non è di
gran qualità, può essere necessario ritoccarlo per migliorarne l’effetto.
Classico esempio: il contorno con punti interi effetto "scalini"
riceve più armonia se tra uno "scalino" e l’altro inseriamo un
punto croce a metà che non è difficile da ricamare!
L’esperienza mi ha insegnato che è meglio…:
- contare i quadretti dello schema, scrivere sul disegno (con la matita) il
numero esatto dei quadretti ( = punti ) per ogni lato e tracciare un
perimetro che tocchi solo il soggetto scelto;
- dividere il quadrilatero in quattro parti uguali con una linea che tocca i
lati opposti del perimetro:
es. se il lato orizzontale ha n° 10 quadretti = 5 / 5; se ne ha 11 = 5 / 6
- aggiungere un numero equo di quadretti come "cornice" ( minimo 5
quadretti), per utilizzare il lavoro in seguito, per un biglietto o un
quadro;
- solo allora delimitare sulla stoffa nel punto preferito lo spazio occupato
dal disegno scelto con spille prima e con filo colorato
poi ma non
dimenticare di lasciare la "cornice"!;
- dopo aver di nuovo ricontrollato tutti i passaggi con calma, solo allora
tagliare la stoffa con forbici ben affilate;
- soprattutto se la stoffa è di piccole dimensioni preparare un contorno
con una rifinitura per evitare che sfilacci e non perdere, così, il lavoro.
per
tornare all'indice
Piccoli
segreti
Anche quanto dirò adesso è frutto di esperienza diretta, perché all’inizio
nessun testo spiegava i segreti ( forse neanche adesso). Per le più navigate
saranno cose note. Fatemi sapere comunque che ne pensate.
- l’inizio.
Il vero esperto non inizia facendo nodi, si vedrebbero: il rovescio ci dice la
qualità del ricamo.
Due tecniche ci aiutano:
- per il ricamo con fili pari iniziare con un lungo filo che poi va
raddoppiato;
- per il ricamo con i fili dispari iniziare passando i fili dentro la
stoffa su cui si ricamerà subito dopo;
- la fine.
Un ricamo deve
risultare piatto: senza fili di passaggio, nodi vari.
Quando anche l’ultimo punto è fatto, dopo aver ben controllato che sia
giusto, con l’ago si deve fissare il filo in modo che non si veda.
Io utilizzo due metodi:
- soprattutto all’inizio, o se non è un lavoro di pregio, si può
passare il filo tra le barrette verticali del rovescio stando attenti alla
giusta tensione;
- per i tecnici o i lavori di cui si vede il rovescio, si passa l’ago,
al dritto o al rovescio, tra i fili dei punti. Un po’ rischioso se il
ricamo è su aida 42 con 2 fili di mouliné, ottimo su aida 70 con 2 fili
di mouliné o su aida 42 con 3 fili di mouliné.
la sovrapposizione
dei fili.
Se è sbagliata è un difetto che si nota a colpo d’occhio. Il punto croce è
caratterizzato da due fili che si incrociano sempre nello stesso modo. Cioè il
giro di andata deve avere tutte le sbarrette verso destra o verso sinistra (
più raro); il giro di ritorno completa con la stanghetta al senso contrario.
Non si deve mai derogare a questa regola realizzando quadretti con stanghette
che si incrociano alternativamente. Qui non posso fornire tutti i particolari
per ottenere la perfezione in situazioni particolari, sarebbe molto complicato.
contornare la stoffa.
E’ una protezione molto importante, l’ho inventata subito per proteggere i
piccoli pezzi di stoffa delle ragazze che rischiavano, altrimenti, di fare una
brutta fine. Si ricama una parte del punto croce per tutto il bordo con filo da
cucire normale nel colore della stoffa.
il
cencio
della nonna. Nella
mia piccola esperienza ho notato che non è una tecnica molto facile. Anche qui
molto importante è il telaio. E’ fondamentale fissare bene la tela sulla
stoffa da ricamare: non deve deformarsi la struttura a righe. Può aiutare a
questo cucire con punti regolari la tela che deve rimanere ben apprettata. La
stoffa di base invece è meglio bagnarla prima , per evitare
"sorprese" al primo lavaggio. Il cencio della nonna si trova in
qualsiasi merceria ben fornita.
Punto scritto.
Ritengo sia una
rifinitura essenziale. Si può realizzare in tinta o in nero ( più adatto per disegni semplici o di bambini ) con uno o due
fili per tutto il contorno ma anche dentro, per gli sciccosi.
Se volete un consiglio
ricordate che: si inizia senza nodo, dalla parte che ha più quadretti in fila
sulla stessa riga. Per finire si passa il filo per 1 cm circa
sotto ai punti
già ricamati, poi si può tagliare.
Due sono le tecniche:
- giri di andata e ritorno: dopo aver fissato il filo proseguire prendendo e
saltando con l’ago lo stesso numero di fili o un quadretto;
- giro di sola andata verso destra o sinistra, a scelta: si lavora un
quadretto e poi si salta il successivo per completarlo tornando indietro.
Quindi si lavora il successivo.
Punto croce a
metà.
Molto utile per dare armonia all’immagine con contorni più morbidi. Non l’ho
trovato spesso sugli schemi ma io stessa me ne sono servita più
volte. E’ semplice: si tratta di ricamare un punto croce incompleto
cioè mancante di un quarto. Attenzione: mai dimenticare la regola delle
sovrapposizioni!
Le
stoffe ed i lavori 
per
tornare all'indice
[ Home ] [ punto croce ] [ ricamo ] [ silk ribbon ] [ uncinetto ] [ patchwork ] [ pittura su stoffa ] [ modulo invio messaggi ]
[ scegli la tua pagina ]