Silk Ribbon .... ricamare coi nastri
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Forse questa è la tecnica più "nuova" e che preferisco perché da modo di sviluppare al massimo la propria creatività. Si possono mescolare vari punti di ricamo con fiori e foglie realizzate col nastro. E il bello è che si può ricamare su quasi tutti i tipi di stoffa.
Ciò che conta è avere a disposizione buone foto, la tecnica è piuttosto semplice e da molto spazio alle capacità personali.
Una brava ricamatrice può realizzare composizioni straordinarie da utilizzare per scatole, cuscini, quadri, maglie, album….
Forse vi ho già parlato della mia amica, la signora Carmen, ma è lei che devo ringraziare per avermi fatto scoprire questa meraviglia ed anche la signora Valeria Fusetti che, con le sue pubblicazioni e la sua simpatia, mi ha aiutato concretamente ad approfondire questa bellissima tecnica.Vi ho incuriosito? E allora continuate il viaggio…
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Qualche notizia storica
In realtà non ci troviamo
di fronte ad una vera novità. pare che questa tecnica sia stata molto di moda
ai tempi della Regina Vittoria in Inghilterra. Ma è la Francia che ne vede la
nascita nel 1700 per le decorazioni dei sontuosi abiti dalle ampie gonne. Molti
i laboratori che nacquero per soddisfare le richieste. In breve tempo la moda
raggiunse tutte le altre Corti d’Europa, soprattutto quella inglese e, di qui,
naturalmente, la nobiltà e i ricchi mercanti delle varie Colonie in Australia,
Nuova Zelanda, oltre che nelle Americhe.
Esisteva il problema degli
approvvigionamenti e del costo che era elevato, come si può intuire, già per
il necessario, immaginiamo per le materie di lusso.
Pare che
nel 1700 alcuni cecoslovacchi emigrarono in Pennsylvania e in Georgia . La regola
di quella Comunità prevedeva che ogni membro si mantenesse con il proprio
lavoro e le donne potevano farlo grazie alla particolare abilità nel ricamo. Il
successo fu enorme e consentì a molte donne di mantenersi onestamente. Gli abiti
da sposa dei laboratori e della Scuola delle Sorelle di Betlemme erano famosi e
ricercatissimi. Le ricamatrici americane
divennero così apprezzate che una di esse fu chiamata alla Corte della Regina d’Inghilterra
per ricamarle gli abiti. In questo periodo l’arte del silk ribbon ebbe un’evoluzione:
si passò a realizzare i Crazy Quilt (una stoffa ottenuta unendo ritagli di
merletti, stoffe e tulle, arricchiti dai fiori di seta) per decorare la casa,
articoli di modisteria, realizzare parasoli di seta e cotone.
Finalmente arriva il
riconoscimento ufficiale, tributato a quest’arte dalla rivista "Ladies
Guide to Needlework" ( Guida per Signore ai lavori con l’ago) nel
decennio1870-1880.
Da noi il risveglio, per
ciò che mi risulta, è iniziato ufficialmente da circa quattro anni -fa.
Da
pochissimo tempo si iniziano a trovare spiegazioni su alcune riviste. Ultimamente
è uscito in edicola un mensile monografico molto interessante.
Corsi e
pubblicazioni si sono sviluppati con una certa velocità, calando dal nord.
Dato che si tratta di una
novità per moltissimi, è necessario informare sui materiali.
Il nastro.
Si denomina "silk ribbon" perché si usano nastri di pura seta. Non è
difficile intuire che i nastri sintetici ( poliestere 100% ) sono meno delicati.
L’altezza varia dai 3,5 ai 7 mm e, di conseguenza, lo spessore. La scelta va
operata anche in base alla stoffa di base. Per quanto riguarda i colori è
disponibile una buona gamma, addirittura esistono nastri sfumati. L’aspetto
può essere liscio e lavorato tipo gros grain. Anche i bordi entrano nel gioco
della decorazione: ho visto bellissime realizzazioni con nastri sfumati che,
grazie alla lavorazione "a righe" potevano avere bordi arricchiti da
piccolissimi anellini formati da uno dei fili di trama, di colore in contrasto
con quello dominante. Di solito sono prodotti stranieri (anche un po’
costosi). Non tutte le mercerie ne sono ancora fornite.
Il tessuto.
In
teoria si può ricamare su tutti i tipi di stoffa, ma credo che le stoffe molto
sottili non siano adatte per la loro trasparenza. Un ottimo risultato si ottiene
ricamando su maglia.
Il telaio.
Indispensabile
per ottenere la giusta tensione ed osservare il lavoro, consente di creare con
più facilità.
L’ago.
A punta (o
senza), ma con la cruna molto larga così che non sciupi il nastro. Per il filo
da ricamo usare gli aghi comuni.
Il filo da
ricamo.
Raccordo
fondamentale per alleggerire le composizioni, deve essere scelto in relazione
alla stoffa, ma si privilegia il mouliné a 2 o 3 fili.
Non è agevole in questa sede proporre tutti i punti fondamentali e la loro esecuzione. Ogni rivista li riporta. I punti fondamentali sono pochi ma la loro combinazione è assolutamente libera e personale, per questo è così importante la foto. Come dicevo ciò che conta è la fantasia e saper ricamare aiuta quindi…chi più ne ha più ne metta!
i soggetti preferiti sono i fiori, ma ultimamente ho visto riprodotte verdure con ottimi risultati.
Nel nord Italia e su una famosissima rivista è possibile trovare notizie sui corsi.
Va assolutamente evitato che il nastro si arrotoli o stropicci.
I nastri di seta tendono a sfilacciarsi, quelli il poliestere a disfarsi.
Lavare e stirare il silk ribbon secondo me è un’impresa che perciò va accuratamente evitata scegliendo stoffe che "si sostengano", da stirare il meno possibile.
Comunque se non se ne può fare a meno: evitare di stirare i nastri, soprattutto dal dritto, limitarsi a dedicare l’attenzione alla stoffa circostante.
L''album di Luca
Questa
foto (cliccare sopra per ingrandirla) vi mostra come sia facile utilizzare con successo (spero) la tecnica.
Ricoprire
un album con la stoffa non è molto difficile.
La scelta della stoffa era
obbligata dato che avevo a disposizione quella tessuta al telaio da mia nonna
sulla quale ho deciso di ricamare.
Inizio dalla rosa d’angolo.
Procedo aggiungendo i rametti a punto erba e le foglioline. E poi ancora rose. E
foglioline. Ci vuole un colpo di genio. Trovato: con il filo giallo
impreziosisco la composizione con le infiorescenze che sembrano raggi di sole.
Bisogna trovare un modo per impreziosire il collegamento tra i due tipi di stoffa. Un po’ di passamaneria , avanzo del patchwork, mi è sembrato il giusto coronamento. Che ne pensate? E’ proprio un pezzo unico al mondo.
nuove
immagini
Questa tecnica è talmente
romantica che risulta particolarmente adatta per i cuscini delle fedi. Ecco due
esempi per festeggiare un 50° di matrimonio.
L'immagine di sinistra è stata pubblicata sul numero di settembre 2001 di
LE IDEE DI CASAMIA