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Uncinetto

I lavori di Gaia

I lavori di Michela

I lavori di Giorgia

I lavori di Stefania

Introduzione

E’ molto piacevole parlare di questa tecnica che personalmente mi appassiona da sempre.
Il termine "uncinetto" deriva dallo strumento che altro non è se non un piccolo uncino di metallo per lavorare il filato.
Non sono molti gli esemplari antichi rimasti in nostro possesso perciò risalire alle origini della tecnica è molto complicato.
Come la maglia si lavora un filo continuo ed un punto per volta, ma con un solo strumento.
Esiste un tipo di tecnica, l’uncinetto tunisino, che si lavora in modo simile alla maglia. 
Potrebbe essere questo l’anello di congiunzione?
E’ probabile infatti che le origini siano comuni…
(Domanda di rito: è nata prima la maglia o l’uncinetto?) 
Chissà quanti di voi avranno provato a lavorare la lana o il cotone o altri materiali con i vari tipi di uncinetto e quanti punti avranno scoperto!
Non parlerò di tecniche particolari, per il momento…
Sono lieta di mostrarvi qualche piccolo esperimento.

Un po' di storia ...
La tecnica dell’uncinetto ha avuto una enorme diffusione in tutto il mondo: sono stati trovati esemplari in tutta Europa ma anche in Turchia, Africa, America e persino in Cina. Forse perché se si lavora un filo sottile si ottiene un merletto e se si utilizza un filato più spesso lavori molto resistenti ed utili.
Il tipo di lavoro a trama fitta è però stato il più comune.
I cinesi, per esempio, lo utilizzavano per creare bambole tridimensionali. In Africa venivano preparati cappelli per i capi tribù. In Turchia si confezionavano cappelli e in Scozia cappucci e mantelli pesanti portati dai pastori.
Nella Vecchia America, quando la lana scarseggiava, si utilizzavano avanzi per confezionare medaglioni variopinti poi cuciti per dare origine alle famose creazioni "Old America" tanto di moda negli anni ’70 e ritornati oggi d’attualità. Si può creare di tutto: vestiti, borse, fiori…Da qualche anno poi, sono state inventate macchine capaci di riprodurre il lavoro a uncinetto con vera maestria, tanto che sui capi c’è sempre un’etichetta : "fatto a mano".
Tanto è apprezzata questa tecnica che qualcuno ha pensato di riprodurre i lavori persino in plastica!

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IL PRIMO LAVORO NON SI SCORDA MAI

ANDIAMO IN IRLANDA

I MODULI

BORDI E PUNTI FANTASIA

 

Le TECNICHE CHE COPIANO:

PIZZO A TOMBOLO

FILET

HARDANGER

L PRIMO LAVORO NON SI SCORDA MAI 

Voglio mostrarvi il primo lavoro che ho fatto (fine anni 70), dopo una lunghissima pausa.

Era d’estate e decisi di preparare anch’io qualche decorazione per il mio corredo.

Come spesso accade non trovai il disegno che si adattava alle mie esigenze per cui modificai una semplice teoria di rose: unc11.jpg (52665 byte)modificai la singola rosa; le feci convergere verso il centro; inventai e inserii il mio monogramma al centro; inventai la decorazione sulla federa: in un angolo, applicata sulla stoffa ( che stranezze). Per rendere tutto più facile scelsi il filo n° 50.

Tutto ciò con un dispendio incredibile di forze e di tempo, dopo prove estenuanti sempre alla ricerca della eleganza e della praticità, oltre che della originalità.

Questo è un difetto che col tempo è solo peggiorato, purtroppo.

ANDIAMO IN IRLANDA 

Per la verità quando mi sono recata in Irlanda non ho trovato le opere d’arte che mi aspettavo di trovare, a parte pochissimi centrini fatti a macchina, magari in oriente.

IL PIZZO IRLANDESE

Il lavoro con il filato più fine pare che abbia avuto origine proprio nella nostra Italia nel XVI secolo. Le abili mani delle suore confezionavano così addobbi e paramenti sacri, tanto che veniva chiamato "lavoro da suore".
Presto si diffuse in Spagna e in Irlanda, paesi molto cattolici, perciò con molti conventi.
Solo all’inizio del XIX secolo si iniziò ad utilizzare la tecnica per la biancheria della casa e le decorazione dei vestiti.
Forse la sua popolarità prese l’abbrivio da un’emigrata francese, Eleanore Riego de la Branchadière, che si stabilì in Irlanda e lì rimase colpita dalla leggiadria dei lavori delle suore di un convento di Dublino. Non solo perfezionò la loro abilità, ma parlò della tecnica sulla sua rivista "The Needle" ( L’Ago).
Un altro fattore ha favorito lo sviluppo di questa tecnica: la comparsa nella storia di Gray Porter nella metà del XIX secolo.
Questa signora avviò a Carrickmacross un’industria domestica per aiutare le famiglie più indigenti, allora tanto numerose in Irlanda.
Un altro passo decisivo fu la fondazione di industria simile a Clones da parte di un’altra signora dal nome molto promettente: Hand (bel nome, non vi pare?).
Anche oggi questi lavori sono famosi con i nomi di pizzo Carrickmacross e pizzo Clones.

I filati preferiti sono molto sottili e di colore bianco.
Due i modi di organizzare: moduli e tecnica libera.
Praticamente si può realizzare di tutto perché i vari "pezzi" vengono sostenuti da vari tipi di collegamenti. Gli elementi principali sono foglie e rose ( componibili a piacere); tecnicamente pippiolini, travette, archetti e maglia bassa e bassissima. 
Molto affascinanti gli abitini da battesimo e da sposa, veri gioielli.
Vedo una certa somiglianza, nel modo di procedere, con il pizzo a tombolo e con il pizzo di Bolsena.
Esistono anche moduli caratteristici, il primo ormai è famosissimo ed haunc2.jpg (63597 byte) avuto molte versioni, la più famosa è nella seconda immagine. 

unc10.jpg (67518 byte) La rosellina può essere anche la protagonista di moduli fantasiosi, magari esagonali, unc12.jpg (82762 byte) utilizzati soprattutto per copriletti e copertine con molto successo perché il lavoro rimane compatto ma è molto decorativo.

Addirittura qualcuno si è sbizzarrito a sperimentare colori diversi in unaunc6.jpg (115082 byte) stessa "mattonella" o modulo, come dir si voglia. 

Altro mezzo di espressione privilegiato sono i bordi, il più famoso dei quali è decorato dal tradizionale trifoglio. 

I MODULI 

Con tale modo di lavorare si può realizzare di tutto: dalle coperte ai capi di abbigliamento alle borse…basta scegliere bene i filati e il numero dell’ uncinetto.

Addirittura negli anni settanta, oggi prepotentemente di moda, si sono fatti esperimenti molto interessanti, magari ricoprendo anelli di plastica.

Affascinante. 

Anche stavolta con questa immagine faccio un salto indietro di…lasciamo perdere. unc8.jpg (30505 byte)

Di nuovo l’estate vede la nascita dell’ennesimo lenzuolo con moduli entre deux (state tranquilli ne ho realizzati solo due).

Ora voglio mostrarvi una copertina da carrozzina che ho realizzato unccop.jpg (163348 byte) prendendo un comune modulo da tappeto per tavolo. Ho voluto cambiare il filato ed ho realizzato una cornice per accogliere un nastro, inventando. 

PIZZO A TOMBOLO

La creatività umana è straordinaria. Riesce a trovare soluzioni a quasi tutti i problemi.

Pensiamo al pizzo al tombolo. In alcune regioni italiane, con nomi diversi, ancora si tramanda la tradizione gloriosa di questa tecnica ingegnosa. Per esempio a Cogne (AO) una cooperativa ha da poco tempo assunto l'onere di tramandare e far conoscere questa tecnica con una mostra permanente di pizzi. Da qualche tempo le bambine della scuola dell'obbligo imparano a memoria i merletti, con la speranza che possa continuare nel tempo questa tradizione. Alla fiera di S. Orso ad Aosta, vengono esposti annualmente alcuni esemplari migliori. Si tratta di bordure realizzate con filo di lino preferibilmente spesso, molto diverse da quanto vedrete nel pizzo di Isernia.

Vi mostrerò, con immenso piacere, qualche manufatto che proviene dalla provincia di Isernia. tombolo1.jpg (104084 byte) tombolo2.jpg (106091 byte) 

Bene, per quelli come me che non sono così abili, o magari solo per sfida,unctombolo.jpg (140096 byte) qualcuno ha riprodotto la tecnica del tombolo con l’uncinetto. Certo non si raggiunge la trasparenza e la leggerezza dei lavori al tombolo

FILET 

Chi non conosce questa tecnica tanto di moda alla fine degli anni settanta e negli anni ottanta?

Si presta per realizzare di tutto: abiti, borse, tende, centri, tappeti da tavolo, paralumi…
Ma non tutti ne conoscono la vera origine. unc1.jpg (57115 byte) Non è facile trovare testi che la spieghino.

Molti i corsi per impararla e qualche rivista, timidamente, spiega i segreti di questa che, secondo me deve essere una decorazione inventata dalla moglie di qualche pescatore o…perché no? da un pescatore.

Come molte altre tecniche è tornata di moda quando si è fatta più attenzione alla propria casa, andando alla ricerca anche qui, della qualità della vita.

uncfilet.jpg (107637 byte)Il vero filet si distingue per la leggerezza della rete e la varietà dei punti scelti per riempire i quadretti. 

Il filet all’uncinetto risulta più pesante e la scelta dei punti è piuttostouncbavbianco.jpg (138294 byte) uncbavverde.jpg (148085 byte) limitata.

 

Ultimamente compaiono su riviste d’oltralpe realizzazioni di uomini che utilizzano, oltre alla solita maglia alta in quadretti pieni o a rete, il punto canestro, di sicuro effetto, donando una nota di novità.

Si può dire che esiste anche un altro modo di utilizzare la tecnica e che si rifà allo jacard. Negli anni passati si utilizzavano colori diversi, un po’ come per il punto croce. I risultati non sono eccellenti, secondo me, perché non si ha a disposizione un vero quadretto ma un quasi-rettangolo quindi le immagini risultano deformate in senso orizzontale. Utilizzare schemi di punto croce è da veri temerari.

HARDANGER

unchard.jpg (140222 byte)Per la verità anche questa è una riedizione di un punto di ricamo a fili contati. Il lavoro ritratto è stato preso da una rivista spagnola acquistata in Austria, tradotta in tedesco che in Italia non si trova. Credo sia molto originale.

Per eseguirlo ho dovuto imparare a ragionare in un altro modo.

Non è stato facile per me, vi assicuro, ma ciò che ho potuto realizzare mi piace proprio tanto! Fatemi sapere, anche se avete altri schemi……

 

BORDI E PUNTI FANTASIA

Con questo magico strumento si può fare veramente molto !
Inventare bordi non è poi così complicato, se si conoscono i punti base.
Si riesce senza troppi problemi a rifinire con cura una stoffa.

unc9.jpg (64512 byte)  uncbordo.jpg (127375 byte) ariclorenz.jpg (91107 byte) aricpaolis.jpg (96248 byte) uncentroqua.jpg (135073 byte)

aric1.jpg (74224 byte)Nei Paesi tedeschi si usa preparare fazzolettini così belli. Sono predisposti ... basta solo completarli con il bordo secondo uno schema allegato.

uncbordo1.jpg (103189 byte)

Questo è un bordo che si lavora al contrario e lo ha realizzato mia madre ( io non avevo tanta pazienza). 

unc13.jpg (53198 byte)Voglio anche mostrarvi un lavoro particolare: un giacchettino da neonato.

E’ molto raro trovare bei vestiti da neonati all’uncinetto. Questo è un classico esempio di punto fantasia cioè di una lavorazione che utilizza i soliti punti base ottenendo effetti particolari (volume, spazi…).
Se avete qualche altro modello possiamo parlarne. 


I   lavori   di   Gaia

La nostra amica Gaia, gia presente con le immagini delle ochette a punto croce, stavolta si è divertita a realizzare un bel centro all'uncinetto che sembra veramente antico.
Complimenti per il gusto e la fattura.

Continua così!!!


I   lavori   di   Michela
(clicca sulle immagini per ingrandirle)

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Le scarpine da neonato ad uncinetto sono una vera rarità. Queste, inoltre, sono molto simpatiche, soprattutto perché realizzate a punto pelliccia (salmone, rosso e azzurro) 
e a due colori.

michscarpine.jpg (17105 byte) michscarpineneonati.jpg (17968 byte) michscarpinepuntopelliccia.jpg (16118 byte)

 

La nostra amica Michela ha inviato foto molto interessanti anche di fiori. Realizzati con maestria, ci mostrano la duttilità di questa tecnica.

michfiori.jpg (25807 byte)   michgirasoli.jpg (22383 byte)   michgirasoli1.jpg (30129 byte)  


I  lavori di Giorgia
(clicca sulle immagini per ingrandirle)

Bordi per lenzuola, asciugamani, da 
utilizzare come uno crede

giorgia1.jpg (49698 byte) giorgia2.jpg (58935 byte)

Tre esempi di come si possono realizzare coperte, cuscini o per eventualmente rivestirne altri mentre il motivo con le noccioline in rilievo per effettuare dei copriletti sia con la lana che con il cotone

 giorgia3.jpg (46480 byte)


I  lavori di Stefania
(clicca sulle immagini per ingrandirle)

stefania1.jpg (51049 byte)

Ammirate la bravura della nuova amica Stefania che con una spiegazione via internet è riuscita a realizzare questa bella mantellina per la nonna!

stefania2.jpg (28718 byte)



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